La presenza di Andrea Camilleri di ieri 17/05 al programma di Fazio “Che tempo che fa”, fornisce lo spunto per una considerazione. La considerazione non è tanto relativa al programma e alla presenza di Camilleri (preceduta da quella altrettanto interessante di Piero Angela), che peraltro non può che ricevere complimenti da parte mia, ma, un poco più prosaicamente, è relativa al destino dei detective in carta stampata. L’argomento è stato sollevato da Fazio con una domanda esplicita a Camilleri: “E’ vero che ha già scritto l’ultimo capitolo di Montalbano?”. In vero, per chi frequenta le storie di Montalbano, i segnali di un’avanzata della vecchia e della stanchezza del commissario erano evidenti. Non si tratta, chiarisco, di una stanchezza letteraria, anzi la scrittura (e la lettura) sono fresche e piacevoli. Si tratta proprio di acciacchi e stanchezza che il personaggio Montalbano comincia a vivere causa l’avanzare degli anni. Qualche sintomo si era già avuto nei precedenti romanzi, ma nell’ultimo, Il campo del Vasaio (edito da Sellerio), questi si mostrano in modo più esplicito. E’ il graduale preparare il lettore, da parte dell’autore, all’uscita di scena del personaggio. Non sappiamo come e quando ciò avverrà ma Camilleri ha confermato che l’ultimo capitolo è stato scritto (speriamo che nel frattempo ve ne siano degli altri). L’unica certezza data dall’autore è che non morirà e, mi pare di avere capito, non andrà neppure ufficialmente in pensione.
Per un detective in attesa dell’ultimo episodio, un altro è già andato in pensione. Si tratta dell’ispettore John Rebus, personaggio che ha reso famoso il suo autore Ian Rankin. Nell’ultimo romanzo, Exit music (il titolo è quello della versione originale inglese per i tipi di Orion Books, mi pare non ancora uscito in italiano), John lascia il suo lavoro di poliziotto e di personaggio di appassionate letture. Anche in questo caso, i romanzi precedenti sono serviti a preparare il terreno e quindi il fatto non è giunto a sorpresa. Più che gli acciacchi fisici, in questo caso, era la progressiva estraniazione di Rebus dal corpo di polizia, il suo diventare simbolo e reliquia di un modo di fare indagine (e di essere) che appartiene al passato (vedere per esempio Fleshmarket close, titolo della versione inglese anche questo). In questo caso, John va in pensione, ma non sappiamo cosa ne sarà di lui. Mi è difficile pensare a una continuazione del personaggio in un ruolo diverso. Ma non si sa mai
Un altro detective ci ha lasciato pochi anni fa. Pepe Carvalho, malgrado qualche romanzo postumo, forse non all’altezza, ha dovuto arrendersi, non solo all’avanzata dell’età ma soprattutto alla morte del suo autore, Manuel Vazquez Montalban. Il fatto è stato citato anche da Camilleri nel programma di Fazio. La sua uscita di scena, in questo caso più imprevista, è celebrato nel doppio romanzo postumo Millenio (il primo romanzo è uscito nel 2004) , nel quale Carvalho compie un percorso attorno al mondo al fine di celebrarne il distacco.
A questo punto mi pongo una domanda: che ne sarà di noi poveri lettori abbandonati per raggiunti limiti di età? Cercherò una risposta in un prossimo articolo ma dopo avere confrontato questi personaggi.
Saluti a tutti.