All’improvviso, terminata la svolta, alcuni animali sbarravano la strada.
La frenata è stata più istintiva che ragionata.
Fortunatamente, le gomme chiodate non hanno tradito e, nonostante il crostone di ghiaccio che impregnava la carreggiata, l’auto si fermò senza esitazioni.
Erano di grosso taglio, gli animali, ma docili e lentamente abbandonarono la strada, lasciandoci liberi di continuare il nostro viaggio: il traghetto non aspettava e come lui non aspettava neppure il volo che avrebbe dovuto portarci verso sud.
Questo fu il mio primo, e finora unico, incontro con delle renne.
Si era verso metà di Marzo e sebbene da noi, in Italia, si cominciasse a respirare primavera, qui, al 67° di latitudine, appena sopra il confine del circolo polare artico, l’inverno era ancora padrone, anche se, credo, gli abitanti una qualche differenza rispetto ai mesi più freddi l’avvertissero. Le giornate, in questo periodo, durano quanto le nostre e continuano ad allungarsi in attesa di prendere il sopravvento sulla notti estive.
Mi trovavo nei pressi di Bodo, Norvegia.
Sicuramente d’estate posto meraviglioso, come del resto splendida è la Norvegia e lo sono le sue coste.
Paga nelle altre stagioni il prezzo del clima dovuto al fatto di trovarsi a così alta latitudine.
A dir la verità, considerata la latitudine le temperature non sono di per sé molto rigide. A gennaio si parla di una media di -2 °C circa e può capitare di avere anche pioggia d’inverno.
Il problema è che la zona è soggetta a venti forti e gelidi.
E’ proprio questo vento che, durante la mia visita, a dispetto di temperature di 1 o 2 °C sopra lo zero dava una temperatura percepita di diversi gradi sotto lo zero e trasformava la città in un gelido deserto.
A giugno e luglio le temperature sono decisamente migliori e possono permettere di godere da turista le particolarità della zona.
Dal porto di Bodo vi è un traghetto che permette di raggiungere l’isola di Moskstraumen nell’arcipelago delle Lofoten.
Per le particolarità di queste isole vi rimando al sito ufficiale. Le Lofoten sono famose per la loro bellezza.
Secondo Wikipedia a circa 30 km a est si trova il Saltstraumen, un braccio di mare con correnti fortissime (oltre 20 nodi). La corrente è dovuta alla differenza di altezza di oltre un metro che si crea durante le maree tra il mare e il fiordo collegati da questo braccio di mare.
Altre attrazioni sono le riserve faunistiche e, ovviamente, i fiordi. Gli amanti della pesca trovano in queste acque la possibilità di dare soddisfazione alla propria passione.
Ho viaggiato in auto, più un breve tratto in traghetto, per circa 70km in direzione nord, attraversando zone scarsamente popolate, seguendo prevalentemente la costa sino ad arrivare ad un paese di poche case, Tarnvik. Poche case, utilizzate prevalentemente d’estate da turisti appassionati di pesca, e quindi non abitate in questo periodo.
Per chi vive, come me, in zone ad alta densità di popolazione, percorrere strade e località deserte, saltuariamente rivitalizzate da qualche costruzione umana o da una rara automobile, è comunque una particolare esperienza.
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un racconto appassionante:) e scritto molto bene ciao 🙂
max