Lo scippo

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Lo scippo!
Scippati siamo noi, Italiani, che vogliamo con il voto potere dire la nostra su leggi nefande come la vigente legge elettorale, fatta, ricordo, “per fare perdere gli altri”.
Scippata è la democrazia, perchè si usano mezzi e mezzucci “per fare perdere gli altri”: lo stesso metodo della legge elettorale.
Scippati siamo noi tutti di 400 milioni di Euro (un po’ meno se vi sarà l’accorpamento con i ballottaggi). In questo momento di tagli gravosi sulla spesa pubblica, di necessità finanziaria per supportare l’economia e la ricostruzione nelle zone terremotate, questo è un risparmio facile da fare.

Sto parlando della decisione del governo di non accorpare le votazioni del 7 Giugno con il referendum (già rinviato lo scorso anno causa elezioni politiche).
L’origine della decisione sembra sia da attribuire alla Lega Lombarda che avrebbe minacciato di fare cadere il governo in caso contrario (ma come? Non funziona tutto bene nel centrodestra? E pensare che, in questo caso, di certo non ci sono senatori comprati dall’opposizione).

Quale siano i rapporti all’interno del centrodestra, qui non interessa, quello che conta è che una minoranza sfrutta il disinteresse politico di grande parte della cittadinanza per favorire l’astensionismo con l’obbiettivo di non raggiungere il quorum e far fallire il referendum.
Storicamente i referendum hanno visto una scarsa partecipazione. E’ sufficiente convincere i propri elettori a non andare a votare e nel contempo costringere gli altri a doverci andare appositamente (votando, per esempio, quando non si siano altri turni elettorali).
Di fatto, in questo modo, si stravolge il significato del referendum.

E’ richiesto che siano il 50% degli elettori a esprimersi affinchè la votazione sia valida. A fronte di ciò il 50% +1 voto dei voti validi sancisce la vittoria del SI’ o del NO.
In realtà con la tattica dell’astensionismo, si richiede, affinchè vincano i SI’, che i voti a favore dell’abolizione siano il 50% +1 voto degli elettori, affrancando al partito del NO tutti gli elettori ignavi, non interessati ecc.
Ciò è ben altra cosa!!!

Concludo con un commento relativo alla dichiarazione di Tremonti che afferma che i costi del referendum sono da attribuire al comitato promotore (scaricando il governo da questa responsabilità).

Il referendum è un diritto costituzionale garantito (e fin troppo limitato in Italia). E’ il sale della democrazia, così come oggi è. La responsabilità, in questo caso, è invece di chi promulga una legge sulle regole (legge elettorale).
E’ vergognoso e indegno di un ministro fare dichiarazioni del genere: ha dimostrato ancora una volta di essere incomptabile con la carica che detiene.

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