Questione morale…

Posted on

La “Questione morale” fu posta da Enrico Berlinguer molti anni or sono.
Con questo termine egli si rifaceva alla necessità di onestà, rigore e chiarezza d’intenti nella gestione della cosa pubblica.

Oggi a molti anni di distanza, dopo l’euforia iniziale di tangentopoli, ai cittadini elettori d’Italia della “questione morale” non sembra importare molto: non fosse così non avremmo un parlamento in cui corrotti e corruttori fanno bella mostra di sé.

Non voglio perciò affrontare il tema da questo punto di vista.

Con questo titolo ho voluto invece rifarmi ai recenti “scandali” che hanno investito il nostro premier.
Ho messo nel virgolettato la parola scandali. Per alcuni non si tratta di scandali ma solo gossip.
Si potrebbe sì parlare di gossip se non fosse per il rilievo pubblico che Berlusconi ha: è il primo ministro carismatico e suole rappresentarsi come modello di vita per tutti noi.
Dunque, ciò che attiene alla sua sfera privata, non può non coinvolgerci, non fosse per il fatto che egli ormai è il prototipo dell’Italianità (con grande imbarazzo…).

Vi è di più, alla ricerca di consenso, si è presentato come difensore di valori famigliari (perchè buona parte di questi difensori della famiglia sono divorziati?), cristiani e morali.
Per questa ragione ha imposto leggi e norme che limitano libertà individuali (e ne ha impedito la promulgazione di altre che le ampliano) ormai riconosciute in tutti i paesi occidentali, paesi a cui valori il premier si richiama continuamente, lasciando l’Italia in uno stato di arretratezza civile.

E dunque non si tratta di essere bigotti o moralisti: si chiede invece di calare la maschera dell’ipocrisia e della falsità. Se Berlusconi è quello che si è rivelato nei giorni scorsi dobbiamo cominciare a pensare che egli ha “mentito” nel presentarsi agli elettori, ne ha carpito la buona fede con proclami che poco hanno a che vedere con il suo essere e agire.

Un elettorato cosciente dei propri diritti (e doveri) si rivolterebbe.
In Inghilterra, alcune “spesucce” personali caricate sui rimborsi spese hanno provocato dimissioni di parlamentari e ministri. Qui si accetta come ordinario che si usino aerei di stato per trasportare per proprio piacere “la corte” (non importa se si è normato il tutto in modo che non sia illecito).

In realtà, “Egli” ha potuto superare (quasi) indenne questa bufera grazie al controllo quasi totale sui media: televisioni che non trattano la notizia o la minimizzano, giornali che cercano di screditare chi ne parla.
Ricordate cosa avvenne pochi anno or sono, quando il consigliere di Prodi, Sircana, fu colto da un teleobiettivo malandrino mentre scambiava qualche parola dal finestrino della sua auto con un travestito? Ricordate quanto gli stessi che ora minimizzano fossero allora scandalizzati?
Certamente il fatto e il ruolo di Sircana non sono lontanamente paragonabili a quelli emersi a carico di Berlusconi.
Un po’ di onestà intellettuale è il minimo requisito che si dovrebbe chiedere a politici da eleggere e a giornalisti.
Un po’ di memoria storica è invece il minimo requisito per gli elettori, per non farsi abbindolare dai venditori di fumo.

Ma in realtà il problema non esiste perchè, per dirla con Ghedini, in fondo, il premier, al massimo, è stato un utilizzatore finale…

Leave a Reply