Accordo sottobanco..

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Lascia perplessi tutto questo affannarsi da parte delle “gerarchie” politiche e di governo nell’incontrare le “gerarchie” cattoliche.

Certamente gli atti del governo e i comportamenti del suo leader non sono proprio in accordo con lo spirito e la morale di ogni religione (non solo quella cattolica); questione che è ancor più rilevante se si tiene conto che l’attuale maggioranza fonda una parte consistente della proprio consenso sull’elettorato cattolico.

Ma per le attuali gerarchie ecclesiastiche è più importante che leggi come la fecondazione artificiale o come quella, attualmente in discussione, sul fine vita, ricalchino le proprie indicazioni. Non importa se una buona parte dei cittadini (non fedeli) abbiano valori e pensieri diversi: essi si devono adeguare e comportare come fedeli.

Non voglio dibattere qui dei problemi etici sollevati da queste leggi; basta solo dire che esistono valori e punti divista diversi e che lo stato dovrebbe basarsi su una visione laica della società per formulare le proprie leggi, lasciando ai fedeli il diritto (dovere) di seguire le indicazioni dei propri leader religiosi, senza peraltro imporle a non credenti.

E non è che così facendo si cadrebbe nello stato “etico” (spauracchio sollevato ogniqualvolta che si discutono questi argomenti). Al contrario, lo stato diventa “etico” imponendo la morale, in questo caso non la propria, ma di esterni (la Chiesa).

In questo momento di distonia tra Chiesa e attuali governanti, assistiamo a trattative sottobanco per scambiare l’appoggio politico da parte della Chiesa con leggi che ad essa (e non alle aspirazioni dei cittadini) si conformano.

E così, carità cristiana e dirittura morale sono calpestati, ma l’importante che i dogmi di facciata della Chiesa siano imposti anche a chi non li accetta; a prezzo di dover sostenere politicamente chi offende valori fondanti della stessa chiesa.
Una versione aggiornata dell’integralismo, aggiunto ad opportunismo politico e menefreghismo nei confronti di chi soffre…..

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