Il lodo Alfano

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Non è mia intenzione entrare nel merito della sentenza della corte costituzionale o della legge bocciata.
Mi preme qui sottolineare come questo evento abbia evidenziato maggiormente alcuni motivazioni per le quali l’attuale primo ministro non è adatto alla carica che ricopre ed è un enorme problema per la convivenza sociale e politica.

Balza all’occhio come la reazione scomposta alla sentenza non possa essere, semplicemente, quella di un capo di governo che si veda bocciata una legge: questa bocciatura non impatta in nessun modo sull’azione del governo e sulla sua politica. La Repubblica Italiana ha vissuto per 60 anni senza tale scudo protettivo, può aspettare perciò, i tempi e i compromessi di una legge costituzionale (sempre che sia veramente utile una legge sull’immunità).

Le reazioni invece sottolineano come l’interesse del premier fosse rivolto ai propri interessi. Di per se stesso questo comportamento è grave: fare approvare con voto di fiducia una legge a proprio uso….. (a voler fare la toga rossa e considerando i costi per l’approvazione di una legge, si potrebbe pensare a peculato).

Ma ancora più grave è il fatto che, nelle reazioni, non si sia fermato minimamente a considerare il suo ruolo istituzionale, attaccando pesantemente le altre istituzioni.
Le offese in diretta tv, poi, ad altri esponenti politici dimostrano come non abbia alcuna considerazione e rispetto per chi non la pensa come lui (sono tutti comunisti..).

Anche se è vermente triste che a governare il nostro paese sia un personaggio simile, bisogna anche considerare che forse i voti che ha avuto dal paese sono dovuti al fatto che egli ne è lo specchio, riassumendo i vizi e le virtù della maggior parte della popolazione.

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